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La genitorialità ai tempi del coronavirus

  • Immagine del redattore: mariataranto
    mariataranto
  • 19 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Come affrontare le nuove sfide


La pandemia che ha colpito il nostro paese ha completamente stravolto equilibri non solo in larga scala di economie e sistemi sanitari di interi paesi, ma stringendo il cerchio ha destabilizzato l'organizzazione e la gestione di ogni nucleo familiare.

Fare il genitore ai tempi del coronavirus impone dei ritmi serrati, orari prolungati e ruoli nuovi da assumere con immensa fatica.

Le scuole chiuse, lo smart working, l'assenza di supporto sociale e familiare possono generare difficoltà nella gestione dell'organizzazione familiare: fino al giorno prima dell'inizio del lockdown la maggior parte delle famiglie aveva un programma di gestione dei diversi ambiti familiare con il quale riuscire a coniugare lavoro, scuola, sport e faccende domestiche. Improvvisamente la dimensione spazio tempo di tutti questi ambiti ha subito un'enorme trasformazione finendo per non avere un assetto definito, ma piuttosto condiviso.

Le famiglie si sono ritrovate all'interno dello spazio casa, spesso ristretto e incapace ad accogliere le esigenze di tutti, a svolgere in contemporanea ruoli e compiti che prima avevano una collocazione diversa.

Tutto questo ha generato emozioni negative talvolta molto intense: paura, senso di incertezza, vulnerabilità, insicurezza e impotenza sono solo alcuni dei vissuti sperimentati in questo periodo.

Vediamo insieme come affrontare al meglio tutto ciò.

Il primo passo è la cura di sè: i genitori hanno bisogno di prendersi cura di se stessi prima di poter essere in grado di accudire i propri cuccioli.

Occorre, dunque, legittimarsi, ovvero riconoscere i propri limiti, accoglierli e non colpevolizzarsi. Esercizi di respirazione, yoga e la pratica mindfulness possono aiutare a regolare emozioni negative e ad evitare esasperazione. E'importante ritagliarsi uno spazio e un momento tutto proprio in cui coltivare compassione verso se stessi e ritrovare la calma e la serenità. Rimani in contatto con amici e familiari per condividere con loro in maniera autentica quello che senti e quello che provi.

Anche i bambini stanno vivendo questa nuova condizione sicuramente con non poche difficoltà e possono dunque manifestare emozioni e comportamenti difficili da gestire.

La parola d'ordine per tutto questo è EMPATIA.

Convalidiamo e accogliamo le loro emozioni, facciamo sentire loro che quello che stanno provando è comprensibile e normale, impariamo a riconoscere i loro segnali di malessere. Spesso i bambini non sono in grado di verbalizzare quello che provano, ma possono manifestare il loro disagio attraverso comportamenti:

  • dipendenza, lamenti o pianti;

  • mal di stomaco o mal di testa;

  • scoppi di rabbia;

  • eccitazione e attivazione motoria;

  • disturbi del sonno;

  • comportamenti oppositivi;

Ascoltare e osservare i propri bambini, ma soprattutto riconoscere e gestire le proprie emozioni in quanto i bambini osservano e imparano soprattutto attraverso l'esempio.


 
 
 

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